Il vecchio Santuario

Il vecchio Santuario

Vecchio Santuario

Il Vecchi Santuario

La vecchia chiesa di campagna voluta dal popolo di Spinazzola fu costruita tra il 1500 e il 1600 su un terreno donato alla città di Spinazzola dai Duchi di Calabritto. Il nostro piccolo Santuario fu costruito con materiali locali come il tufo e la pietra. Nel suo insieme era molto semplice, ma così ben inserito nel bosco, che a quel tempo lo circondava, che invitava chi lo visitava alla meditazione.

La facciata anteriore della chiesa era sormontata sul portale da un rosone circolare in tipico stile romanico pugliese, mentre sul tetto troneggiavano tre croci in marmo: una al centro della facciata e due poste lateralmente su ogni lato, così da guardare tutto il territorio circostante quasi a benedire tutto quello che abbracciavano con lo sguardo. Sempre sulla facciata anteriore o principale tra il rosone e il portale, fu apposta nel 1875 una scultura in pietra, eseguita da uno scultore di Bitonto, devoto della nostra Madonna del Bosco. Questa scultura raffigurava una Madonna con bambino su una quercia inserita in un portale di una chiesa; il riferimento al ritrovamento dell’Icona è chiarissimo e di conseguenza il piccolo santuario fu edificato nello stesso punto. All’interno della Chiesa vi erano due ordini di finestre che illuminavano la navata centrale e le nicchie dei Santi, mentre alla destra e alla sinistra dell’altare maggiore erano posizionate due tele di classico stile fiammingo; in un’altra abside, sempre sulla destra, era posta la copia del quadro della Madonna del Bosco che veniva portato in processione in paese.

Sulla facciata laterale destra, all’esterno, era posizionato un bel campanile realizzato sempre in tufo e pietra. Il campanile del santuario era sormontato da una croce in ferro battuto, forgiata da artigiani locali. Questo campanile fu eretto, espressione della devozione del popolo, nel 1837 dopo la devastante epidemia di colera asiatico che decimò gran parte della nostra popolazione. Sulla facciata posteriore del vecchio Santuario, vi era, infine, poggiata una piccola casetta con ingresso a “VIGNALE”, con scala esterna. Questa costruzione veniva usata dai parroci che la utilizzavano come sacrestia, ma serviva allo stesso tempo per l’accoglienza delle schiere di pellegrini che vi si recavano da Spinazzola e dalla vicina Basilicata, a piedi o con piccoli carretti.

Per oltre due secoli, questa bellissima chiesetta, ossia dal ritrovamento dell’Icona e costruzione del Santuario, fino al 1865 circa , fu meta di continui pellegrinaggi da parte di devoti che la raggiungevano anche scalzi. In seguito al degrado della costruzione e per mancanza di fondi per poter procedere ad un congruo restauro e relativa conservazione, si pensò di demolirlo definitivamente quando si ultimò la costruzione del nuovo Santuario.

Oggi quello che resta a ricordo della vecchia costruzione è solo un epitaffio che racchiude la scultura e le lapidi che ricordano in successione: la prima epidemia del 1837, la seconda il ritrovamento del quadro, dopo l’atto sacrilego, nel 1914; ed infine l’ultima lapide che ricorda il ringraziamento dei militari scampati al secondo conflitto del ‘43/45.